“Cos’hai fatto oggi a scuola?”. Risponde la “Galvaligi”

C’è un desiderio impossibile che molti genitori vorrebbero realizzare: quello di poter osservare, senza essere visti, le attività dei loro figli a scuola

C’è un desiderio impossibile che molti genitori vorrebbero realizzare: quello di poter osservare, senza essere visti, le attività dei loro figli a scuola. Un’aspirazione che li accomuna anche a quelle famiglie che stanno valutando a quale istituto iscrivere i loro bambini e che sono giustamente curiose di conoscere in che modo gli insegnanti proveranno a coinvolgere i loro piccoli nell’avventura impegnativa, ma affascinante, dell’apprendimento.

Se siete tra questi genitori, potrete forse realizzare, almeno in parte, il vostro desiderio. Innanzitutto grazie al prossimo open day, previsto per sabato 25 novembre dalle 9 alle 12. Ma anche grazie all’articolo che state leggendo. Alla domanda: “Cosa accade alla mattina quando la campanella suona e la lezione comincia?”, infatti, gli insegnanti delle quattro primarie dell’istituto “Galvaligi” hanno risposto con tante immagini, formando un colorato racconto intessuto di fantasia, creatività, innovazione didattica. Sì, perché alla “Manzoni” di Solbiate Arno, alla “Fermi” di Carnago, così come alla “Cantore” e alla “Battisti” di Oggiona con Santo Stefano la quotidianità è solo apparentemente ordinaria. Ogni attività è preparata con cura e con il proposito di proporre ai bambini attività stimolanti, che ne suscitino la curiosità e la motivazione a conoscere ed imparare. Le lezioni sono improntate alle didattiche attive e prevedono il coinvolgimento dei bambini come costruttori in prima persona del loro sapere, spesso in modalità cooperativa con i compagni. Per stimolare il loro interesse, ogni elemento può diventare un pretesto per imparare: sassi, piante, foglie e persino le piastrelle del pavimento della scuola! Le mani e le attività manipolative, poi, sono in cima alle proposte degli insegnanti, che sanno bene come le nostre cinque dita, se opportunamente stimolate, soprattutto durante gli anni dell’infanzia, aiutino il cervello a sviluppare le proprie potenzialità. Anche l’ambiente in cui si impara può diventare un potente veicolo di trasmissione del sapere e le aule didattiche esterne rappresentano lo spazio ideale dove fare lezione, nelle giornate in cui il clima lo permette. Inoltre, i numerosi progetti condotti da esperti esterni non sono solo un piacevole diversivo, ma un prezioso arricchimento dell’offerta formativa dell’istituto. Infatti alcune attività solo apparentemente lontane dall’ambito della didattica rappresentano delle divertenti opportunità per sviluppare le competenze di base e la concentrazione. Non manca poi l’attenzione al movimento, che non è limitato a specifici momenti della scansione oraria, ma è il filo conduttore di ogni mattina, intervallata da diverse pause in cui i bambini sono invitati a mettersi in moto, con gran beneficio per il corpo e la mente.
Insomma, se siete curiosi di sbirciare dietro le porte delle aule delle nostre primarie, aprite i seguenti link: primaria “Manzoni”primaria “Fermi”primaria “Cantore”primaria “Battisti”.

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