In gita tra mulini, boschi, storia e buona cucina

L’emozionante gita dei ragazzi di 3° D e 3° E è cominciata il 15 novembre

L’emozionante gita dei ragazzi di 3° D e 3° E è cominciata il 15 novembre. I ragazzi e le loro insegnanti si sono dati appuntamento alla stazione di Gallarate dove, dopo aver indossato il fantastico giubbino giallo/arancione con strisce rifrangenti, hanno raggiunto la città di Domodossola. Qui sono saliti sulla famosa Vigezzina Centovalli, il treno a scartamento ridotto noto per essere il treno del “foliage”: infatti il suo percorso sale ripido dal 1923 verso la Val Vigezzo attraversando boschi dai mille colori, poi supera valli impervie e burroni, segue la tortuosità della valle e infine arriva a Locarno, al capolinea svizzero.

I nostri si sono fermati a Trontano, dove hanno incontrato le guide che li hanno accompagnati verso gli antichi mulini del villaggio: qui grazie ad un gioco è stato possibile scoprire come, pur con scarse risorse agricole, i paesani riuscissero a vivere.

Dopo un lauto pranzo al sacco ristoratore e un po’ di gioco, via di nuovo in treno verso Santa Maria Maggiore, il centro più conosciuto della valle. Il gruppo ha passeggiato mezz’oretta per le vie del paese e poi ha visitato il “Museo dello Spazzacamino” per cui la Val Vigezzo è conosciuta un po’ dappertutto, dato che la maggior parte degli spazzacamini che hanno lavorato nel nord Italia e che sono migrati in altre parti d’Europa sono partiti da qui.

Dopo aver ripreso il treno, quando già era buio il gruppo è arrivato alla Casa Maria Mazzarello di Malesco, dove è stato fissato il “campo base”: ad attendere la comitiva in una magnifica cornice liberty ecco suor Maddalena, che ha iniziato subito a prendersi cura del gruppo con una calda tazza di thè e deliziosi biscotti.

La serata è trascorsa tranquilla: una cenetta preparata da suor Maddalena, tanti giochi da tavolo e gossip tra amiche…insomma, quello che ci si immagina per una gita scolastica!

L’indomani, cioè giovedì 16 Novembre, di buon mattino tutti pronti con lo zaino in spalla: grazie alla guida sicura degli esperti di Geoexplora, si parte verso il Passo del Laurenzo e poi il Pian dei Sali attraversando una magnifica faggeta, luogo di sostentamento per molte generazioni di vigezzini; qualcuno ha patito la salita, qualcun altro la discesa. Tant’è: tutti si sono divertiti e hanno imparato molto dalle guide che nelle diverse tappe, per recuperare le forze, hanno approfittato per offrire diversi “spiegoni” di botanica, geologia, geomorfologia…insomma, non hanno permesso a nessuno di annoiarsi! Dopo una gara di orienteering e l’osservazione del punto d’incontro tra placca africana e placca eurasiatica, il gruppo ha affrontato l’ultima ripida discesa verso valle.

Solo all’imbrunire, ma con un quarto d’ora di anticipo sulla tabella di marcia, il rientro al “campo base”, dove l’ormai “nostra” suor Maddalena attendeva impaziente le classi con il suo thè caldo e poi la cena, che si è conclusa a sorpresa con le torte di compleanno per Emma e Olivia che proprio in quest’occasione hanno festeggiato i loro tredici anni.

Eccoci arrivati all’ultima giornata: il giorno del rientro ma anche il giorno dedicato a Malesco e ai suoi “Runditt”, cibo parte della comunità slow food dal 2016. Nella mattinata del 17 Novembre i 34 ragazzi con pettorina gialla/arancione si sono aggirati per le vie di Malesco: hanno visitato una piccola mostra celebrativa dei cento anni della ferrovia Vigezzina-Centovalli allestita nell’ ex-ospedale Trabucchi e poi hanno potuto vedere, sperimentare e gustare i “Runditt”, goloso piatto tipico della val Vigezzo. Certo, qualcuno è uscito un po’ bucato, ma vuoi mettere la soddisfazione? Erano veramente ottimi!

Dopo l’ultimo lauto pranzo di suor Maddalena, caricati gli zaini in spalla i ragazzi hanno salutato di malavoglia Malesco per rientrare verso Domodossola e poi Gallarate, dove ad attenderli con il sorriso e una punta di emozione c’erano i loro genitori.

E’ stata una gita istruttiva nel senso più profondo della parola: l’esperienza ha costruito nuove conoscenze, non solo sul mondo, ma anche su se stessi e le proprie potenzialità. Un momento di profonda condivisione e amicizia, che ha coinvolto con allegria anche le insegnanti accompagnatrici.

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