E’ una donna dal cuore grande, Filomena Lamberti. Non vive di rabbia, né di rimpianti, ma del suo dolore oggi fa un’offerta agli altri, specialmente alle giovani generazioni, perché a nessuno capiti ciò che ha vissuto lei. La prima vittima di violenza di acido in Italia ha incontrato questa mattina gli studenti delle classi terze della nostra scuola secondaria di primo grado, mentre ieri sera ha raccontato la sua esperienza ai genitori, sempre nell’aula polifunzionale di via per Carnago, con il patrocinio dei Comuni del consorzio dell’istituto.
Il suo intervento è stato preceduto da un breve excursus storico – giuridico dell’avvocata Paola Pesce, operatrice del centro antiviolenza “Spaziodonna” di Salerno che, per la nostra testimone, ha rappresentato un punto di riferimento e tante mani tese dopo che aveva subito l’ultima e la più terribile delle angherie da parte del suo ex marito. L’acido che ha bruciato la pelle di Filomena, infatti, è stato solo l’atto finale di una lunga serie di violenze a cui l’uomo aveva dato il via fin dagli albori della loro relazione, trent’anni prima. Botte, umiliazioni e isolamento erano, per la donna, pane quotidiano. Quando, cresciuti i figli, Filomena ha sentito che era giunto il momento di potersi riprendere dignità e vita lontano dal suo carnefice, ecco che lui si è vendicato bruciandole il volto. Eppure, nonostante il dolore e le cicatrici, oggi questa donna è serena e persino grata di poter vivere finalmente libera, “anche se – ha rimarcato – questa libertà l’ho pagata a caro prezzo”.
Ai ragazzi, con piglio materno e schietto al tempo stesso, ha raccomandato di non considerare mai l’altro come un nostro possesso, perché “in una relazione ci vuole soprattutto rispetto. Ricordatevi che accanto a voi non c’è un oggetto, ma una persona che ha tutta la dignità che avete voi”. “E se – ha ipotizzato – un giorno il vostro fidanzato o fidanzata dovesse lasciarvi, lasciatelo andare. La vita va avanti, cosa ve ne fareste di una persona accanto a voi che dice di non amarvi più?”.
Alle tante domande dei ragazzi – cos’ha provato quando l’acido le è stato versato addosso, perché il suo ex marito non è più in carcere, se non ha paura che lui possa farle ancora del male – Filomena ha risposto con pazienza e premura nei loro confronti. All’incontro le classi si erano preparate con la lettura di alcuni brani tratti dal libro scritto dalla Lamberti insieme alle operatrici di “Spaziodonna” che racconta la sua storia: “Un’altra vita”. Alcuni ragazzi di terza E hanno voluto dedicarle una poesia e una maglietta da loro realizzate.
Qui alcune immagini di questa lezione di educazione civica davvero speciale.
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